Selling point È la prima eccezionale raccolta di testimonianze di psicoanalisti lacaniani che praticano in diversi paesi del mondo dall’Occidente all’Estremo Oriente passando per l’Europa, che mostra come la differenza sia una risorsa da valorizzare. È un libro pubblicato a giugno in Francia, che sta avendo un ottimo successo.
Sinossi La scommessa di questo libro è di testimoniare come l’insegnamento di Lacan ha cambiato la pratica della psicoanalisi in modo efficace ed attuale in molti paesi del mondo, nonostante le differenze della cultura e delle contingenze della politica. Leggendo il libro percepiamo come in ogni paese, ciascuna cultura assorbe il discorso della psicoanalisi lacaniana in modo singolare e contro la corrente del discorso comune. L’impatto del pensiero di Lacan e la sua messa in pratica sicuramente dipendono dal contesto e dalle contingenze. Così, leggendo le diverse testimonianze, comprendiamo come in Brasile il discorso della psicoanalisi serva per contrastare il populismo emergente, come in Libano e in Israele dove rimbombano gli echi della guerra la psicoanalisi risuoni come un controcanto, mentre in Italia come una voce fuori dal coro, per approdare infine in Asia dove la differenza della lingua cinese, parlata e scritta, segna il passo e la scommessa della sua trasmissione e della sua durata.
Estratto 1 Lacan al di là delle frontiere sicuramente è una questione di psicoanalisi ma allo stesso tempo è una questione di lingue, un problema di storia delle lingue che sono sempre legate ai sistemi politici in atto e perciò ai sussulti politici, sociali e societari o alle guerre, e alle dittature che ne conseguono. È dunque una questione di differenze, di una lettura differente del corpus teorico e senza dubbio delle pratiche differenti: non si analizza in Cina allo stesso modo che negli Stati Uniti, in Israele o in Polonia, per non citare che questi paesi. Questa è dunque una delle questioni che questo libro intendeva sollevare: quali sono le pratiche attuali nel mondo a partire da quella base comune che è l’insegnamento di Lacan? Si possono notare differenze legate per esempio alla presenza di Lacan in Francia rispetto a dei paesi che ne hanno solo una conoscenza testuale? Cosa si può rilevare di comune e cosa se ne differenzia?
Estratto 2 (Brasile) Ecco l’impossibilità di unificazione totalizzante a partire dalla diversità. Non è possibile trovare l’Uno a partire dal quale sarebbe possibile costituire una classe. Tra tanti plurali, tante leggi, tanti dei, siamo soli perché sappiamo di essere singolari. Una per una, come dice Lacan a proposito delle donne che, per definizione, non formano un insieme chiuso basato sulla norma fallica. Sebbene sole, non siamo le sole e possiamo ogni tanto legarci e poi sciogliere il legame, il legame femminile, questo legame che non fa Uno.
Estratto 3 (Israele)
L’ebraico, lingua dormiente che non veniva più utilizzata, cominciò a farsi largo. Parole derivanti dalle altre lingue vi si mescolarono, e numerose altre furono inventate. Con la creazione dello Stato nel 1948, le lingue madri furono abbandonate per fare posto all’ideologia del «Parliamo ebraico», che avrebbe dovuto unire la società emergente intorno ad una lingua comune e, come ogni ideologia, il prezzo da pagare fu dell’ordine dello psichico. Ricordo mia madre, nata in Francia, che si dimenava tra le parole in ebraico, sentendosi straniera e incompresa, trovando rifugio nei suoi libri in lingua francese.
Mi si spalancano degli interrogativi: cosa si crea nello scarto tra le lingue? Come si sviluppa l’inconscio in una nuova lingua straniera? In quale lingua si sogna? L’inconscio continua a funzionare nella lingua madre?
Estratto 4 (Italia) Per concludere con Roma, Lacan passeggiando per la città, nel 1975, guardando le cupole disse sconsolato: «Vinceranno …». Si riferiva alla religione cattolica e alle soluzioni che la religione può dare alle domande sul senso della vita promettendo sonni tranquilli e non bruschi risvegli. Allora piuttosto che “tutte le strade portano a Roma”, l’augurio del dirsi lacaniano sarebbe “tutte le strade tornano a Freud”.
Estratto 5(Cina) Questo esempio che ha fortemente l’impronta della lingua cinese non smette di prodursi e lo riscontriamo ogni giorno. L’analista potrebbe facilmente sia intenderlo che mancarlo. (…) A causa delle caratteristiche proprie del cinese, la pratica psicoanalitica in Cina è molto più difficile. In Cina la pratica è agli inizi, ma si sviluppa molto rapidamente, dobbiamo esaminare le teorie e le tecniche psicoanalitiche nei propri territori linguistici. Rispetto alla cultura, alle abitudini e ai costumi, questo interrogativo sulle conseguenze della lingua cinese stessa è proprio fondamentale.
Quote È un libro che in Francia ha venduto già più di 400 copie.
Gli autori Daphna Benzaken, Ana Canedo, Léla Nacouz Chikhani, Virgil Ciomos, Julieta De Battista, Rosa Escapa, Patricia Gherovici, Luis Izcovich, Yu Jiang, Evangelia Kommata, Ceren Korulsan, Paola Malquori, Albert Nguyên, Luc Shinya Ogasawara, Özgür Öğütcen, Luis Fernando Palacio, Ana Laura Prates, Antonio Quinet, Francesca Tarallo, Anna Wojakowska-Skiba, Helai Yan, Beatriz Zuluaga